Storia del Borgo San Giuliano
La storia del borgo è quella della sua comunità, delle persone che lo abitano e lo hanno abitato e che ne custodiscono racconti, ricordi e tradizioni.
Le prime case vengono edificate intorno all’anno Mille, piccole abitazioni addossate le une alle altre dove vivevano pescatori, marinai e artigiani. L’estrazione degli abitanti del borgo è fortemente popolana.
La parte più antica è costituita dal complesso benedettino dedicato ai Santi Pietro e Paolo a cui si aggiunse, nella seconda metà del IX secolo, la Chiesa di San Giuliano Martire. Dopo numerosi rifacimenti, il restauro cinquecentesco sostituisce le tre navate medievali con le due attuali. Oggi si possono ammirare alcuni capolavori della scuola veneta come “Il martirio di San Giuliano” del Veronese e l’urna con le spoglie di San Giuliano, incastonata nell’altare.
Nel 1400 sul lato mare viene eretta una cinta muraria i cui resti sono ancora ben visibili (via Madonna della Scala), insieme a una delle porte che consentiva l’ingresso al borgo, la Porta Gervasona.
Nel corso della storia si sono succeduti diversi rimaneggiamenti urbanistici. Il più consistente, nel 1932, ha determinato la scomparsa di buona parte del borgo a ridosso del Ponte di Tiberio.
Nella seconda metà del Novecento il borgo non gode di buona fama, tanto che nel 1979 l’amministrazione comunale propone la bonifica dell’area a favore di una nuova zona residenziale. Gli abitanti reagiscono a questa provocazione organizzando una grande festa, la Festa de’ Borg, per mostrare con orgoglio a tutti i concittadini la bellezza e le tradizioni di un borgo antico e marinaro.
Il successo dell’iniziativa diede impulso, a partire dagli anni ’80, alla ristrutturazione delle abitazioni: i riminesi investono nel borgo e nascono i primi murales, con i personaggi e le scene di vita del borgo.
Negli anni ’90 arriva la notorietà, grazie anche a Federico Fellini e al suo amore per questo angolo di città davvero speciale. Nello stesso periodo nascono le prime attività di ristorazione che rendono il borgo un punto di riferimento della gastronomia locale. Oggi è un luogo amato dai riminesi, qui si trovano i migliori locali dove sorseggiare aperitivi, mangiare street food o godere dell’atmosfera tipica nelle numerose osterie di carne e pesce; tante anche le piccole botteghe di artigianato e cibo locale.
Il borgo è sempre stato piuttosto autonomo rispetto al resto della città, da cui lo separava il ponte di Tiberio. Questo ha contribuito a preservarne intatta l’identità e a formare quell’atmosfera magica e laboriosa che ancora oggi si respira e che ogni due anni viene celebrata con una nuova edizione della Festa de’ Borg.
“Il Borgo è sempre il Borgo. C’è unione sia fra gli abitanti, sia fra gli esercenti. Se hai bisogno è proprio come una volta: bussi alla porta del vicino e c’è subito qualcuno pronto a darti una mano.”
Riccardo Agostini, oste dell’Enoteca del Teatro
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